Uno degli eventi più attesi dell’anno, in Salento, è proprio la vendemmia, un rituale pittoresco che trasuda fatica e speranza. La rilevanza di questo evento, in questa terra baciata dal sole, dal vento e dal mare, è data dallo spirito di sacrificio e di socialità che lo accompagna e viene attesa dopo un intero anno dedicato ai lavori: potatura, concimatura, eliminazione degli acidi piccoli, eliminazione delle foglie giuste, etc.
È un rituale che profuma di festa , prevede l’adorno con cappellini caratteristici, l’utilizzo di guanti e forbici, gli immancabili acqua e caffè per le pause e via, tutti a tagliar la vigna fin dalle prime luci dell’alba.
Approssimarsi ad un vigneto permette di godere appieno con tutti i sensi di questa bellissima esperienza: il profumo del frutto maturo, il colore, le chiacchiere dei vendemmiatori. Tutto si tinge di tinte allegre, quasi a rappresentare un quadro, di quelli che fanno sognare per tutta la vita.
Ma questo è anche il momento del sudore, della fatica e soprattutto di tirare le somme dopo l’impegno, i capricci del tempo, le temperature e le tante variabili che influenzano la maturazione, il gusto e la produzione del vino.
Oggi la vendemmia è stata in parte automatizzata ma una volta era bellissimo vedere la pigiatura a piedi nudi, un altro dei momenti di festa immediatamente successivo alla vendemmia vera e propria.
È un momento che incanta, emoziona e diverte e così la fatica scivola via più facilmente e restano solo i risultati e i ricordi di un momento meraviglioso.
In Salento, è molto nota la coltivazione di uve affini al negramaro e al primitivo, due dei vini più importanti del Salento, anche se non gli unici (potete trovare un focus sui vini salentini nel nostro articolo VACANZE IN SALENTO: ALLA SCOPERTA DEL BUON VINO)
Se siete in vacanza qui, tra la metà di settembre e ottobre, potete optare per un giro tra i vigneti. L’aria di festa che si respira è contagiosa.
