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Patù, il borgo del Salento dalle origini antiche

Continua il nostro viaggio alla scoperta dei più bei borghi del Salento. Dopo Presicce, Salve e Specchia, oggi parliamo di patù, uno dei paesotti più a Sud del versante Ionico.

Storia

Patù sorge sulla parte bassa della collina patuense, a pochi km da S. Maria di Leuca, lembo estremo del Salento. Il nome del paese pare derivi dal greco “pathos”, cioè dispiacere e si riferisce al dolore degli abitanti, i superstiti di Vereto, distrutta dai saraceni.

Difatti Patù è stata fondata dai profughi di Vereto, una florida cittadina distrutta nel IX secolo dalle incursioni piratesche ma che, nel corso dei secoli aveva rappresentato un grande punto di riferimento. Vereto, nel periodo di massimo splendore, era circondata da possenti cinte murarie, di oltre km di lunghezza e possedeva un porto, nella vicina baia di S. Gregorio. A oggi, non rimane molto della città, depredata dai saraceni e poi distrutta dagli stessi superstiti per il riutilizzo della pietra nella costruzione di Patù. Le mura in alcuni punti sono ancora visibili e al centro della collina, insiste ancora la Chiesetta della Madonna di Vereto.

Nella marina di S. Gregorio, invece, insistono ancora alcune testimonianze dell’epoca messapica, come la scalinata monumentale e i resti del porto, sommersi nelle acque immediatamente circostanti.

Alcuni reperti, invece, sono custoditi nel Museo provinciale di Lecce e nel Palazzo Liborio, sempre a Patù.

Monumenti civili e Religiosi

Il borgo di Patù, come quasi tutti i paesini del Salento, possiede un bel patrimonio storico che si rivela in monumenti civili e religiosi che testimoniano i tempi passati.

Come ogni paese, ci ricorda che un tempo le invasioni per la conquista del territorio erano all’ordine del giorno attraverso un torrione fortificato. Il torrione faceva parte di una ben più ampia costruzione, probabilmente un castello, tant’è che ancora insiste il fossato, in parte interrato e in parte trasformato in giardino. Probabilmente le torri erano quattro ma son andate distrutte insieme al castello, eccetto una che però in parte è crollata.

Un’altra testimonianza dell’epoca messapica ci è data dal monumento delle centopietre. Si tratta di un monumento funebre costruito dai Cristiani per tumulare il portatore di pace Geminiano, ucciso barbaramente a opera dei Mori. Questo monumento è molto affascinante, quasi leggendario, in quanto fu costruito – appunto – con cento pietre provenienti dalle rovine di Vereto. Pietre enormi, tant’è che il tetto (largo 5 metri e mezzo) è a due sole falde.

Successivamente le spoglie del Generale furono traslate in Francia e questa si trasformò in chiesa paleocristiana, come testimoniato dai resti di un affresco presente sulla parete frontale, recante l’immagine di tredici Santi orientali.

Di fronte al monumento delle centopietre, si erge la chiesetta di S. Giovanni Battista, risalente al X secolo, una chiesa semplice a pianta rettangolare e con tre navate.

Mentre nel centro del paese, sorge la chiesa parrocchiale dedicata a S. Michele Arcangelo, del 1564, di tutt’altro stile. Essa infatti è ricca di altari all’interno e sulla sobria facciata è decorata da un rosone in stile barocco.

Patù festeggia il S. Patrono San Michele Arcangelo e San Gregorio ma come paesino è molto attivo e, oltre alle feste patronali, organizza tantissimi eventi come la sagra dei piatti tipici, l’infiorata e altri eventi di grande importanza socio – culturale.

Se siete in vacanza in Salento, un salto in questo spettacolare borgo e nella sua marina di S. Gregorio è fortemente consigliato: la costa, il mare, la storia, la cultura e i monumenti lo rendono unico e speciale.

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