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Tradizioni gastronomiche del Salento: la paparina

Un’erba spontanea di questa terra, sapientemente trasformata in un delizioso piatto. Vediamo cos’è la paparina e come si cucina.

Che il Salento offra tanti spunti di gastronomia tradizionale, lo sapevamo già. La cosa più assurda e spettacolare resta vedere come la maggior parte dei piatti, derivi dalla tradizione contadina, quindi con ingredienti poveri di partenza ma che ci regalano gusto ed emozioni. E oggi parleremo proprio di un ingrediente povero, la paparina, un’erba spontanea – precisamente la pianta del papavero rosso. Essa viene raccolta da ottobre ad aprile, nella fase in cui ancora non si è avviata la fioritura. In altre parti d’Italia non è minimamente conosciuta, mentre invece in Salento rappresenta uno degli ingredienti più amati in cucina.

In tutta la Puglia, ci sono diverse varianti della ricetta per cucinare questa pietanza; noi parleremo di quella più vicina a noi: la ricetta delle zone del Capo di Leuca.

Ingredienti:

1 kg di paparina

2 spicchi di aglio

15/20 olive nere

Olio e sale q.b.

Peperoncino (facoltativo)

Preparazione:

Dopo aver mondato la verdura e averla lavata, cuocerla in acqua bollente e salata per circa venti minuti. Preparare un soffritto di aglio e olio (il peperoncino, se gradito) e saltare la paparina per circa 10 minuti. Aggiungere le olive nere e terminare la cottura.

Et voila, la paparina è pronta per essere servita.

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