Il paesaggio salentino è conosciuto nel mondo per le chiome argentee degli ulivi centenari che si muovono seguendo il movimento della brezza marina, proveniente dal mare cristallino che abbraccia questa splendida penisola e che soffia verso l’entroterra! D’altronde il motto di riconoscimento e da sempre associato al Salento è: Lu sule, lu mare e lu ientu! (Il sole, il mare e il vento!), i 3 elementi naturali e che da sempre caratterizzano la penisola salentina e la sua natura incontaminata!
Ogni cosa nel paesaggio del Salento sembra trovarsi in totale armonia con la natura che la circonda: i salentini hanno da sempre saputo sfruttare la terra, coltivandola, curandola e ottenendone spesso prelibatezze che ancora oggi possiamo trovare sulle nostre tavole, ma non solo anche i sassi e le pietre sono stati sapientemente utilizzati dai contadini del Salento per costruire, quelle che oggi, sono considerate delle costruzioni rurali particolari, e che sono ormai da sempre un simbolo di questa terra: i muretti a secco!
Muretti a secco: oggi Patrimonio dell’Unesco
Avrete sicuramente visto, durante le vostre passeggiate in Salento, tanti muretti fatti di pietre, che spuntano qua e là tra le campagne o in alcune zone dei tanti piccoli paesi salentini! Ecco! Sono proprio quelli i muretti a secco, che sono oggi riconosciuti dall’Unesco come un prezioso patrimonio artistico da tutelare! I muretti a secco sono infatti delle antiche costruzioni rurali, realizzate molto spesso dai contadini, accatastando pietre l’una sull’altra, senza l’utilizzo di altri materiali, se non in alcuni casi del terreno asciutto. Come hanno fatto a mantenersi per così tanti anni, immutati nonostante l’azione del vento e della pioggia? E soprattutto come hanno fatto a resistere alle tante e diverse condizioni atmosferiche? Sarà sorprendente sapere che la stabilità di queste costruzioni, che potremmo considerare delle vere e proprie opere d’arte, è dovuta all’attento posizionamento e alla selezione delle pietre, che hanno dato vita anche a vere e proprie costruzioni tipiche della zona, le pajare!
Funzione e tecnica di costruzione dei muretti a secco
I muretti a secco erano realizzati un tempo dai contadini del luogo con lo scopo di delimitare la proprietà dei campi ed impedire il pascolo abusivo. Iniziarono inoltre ad essere costruiti per terrazzare i terreni in pendenza e proteggere così i raccolti dalle intemperie, e per realizzare piccoli recinti per animali chiamati in dialetto salentino ncùratuturi. Ma come si costruiva un muretto a secco? Pur variando da zona a zona (il Salento non è l’unica regione a presentare questo tipo di costruzioni in pietra, ma ad esempio in Sardegna abbiamo i nuraghi, o i Maxei in Liguria ed i muri a secco tipici della Costiera Amalfitana) e a seconda del tipo di terreno, la regola base per costruire un muretto a secco prevede l’individuazione di un banco di roccia ben preciso: si realizza una base composta da due file parallele di pietre grosse, si erigono poi due file di pietre più piccole convergenti verso l’alto e le parti vuote, (dove l’incastro tra le pietre non è avvenuto perfettamente) vengono riempite con del materiale più sottile.
L’importanza dei muretti a secco e della loro tutela
I muretti a secco, che ancora oggi abbiamo la possibilità di ammirare per le stradine di campagna e tra gli uliveti, contribuiscono a prevenire frane ed alluvioni, oltre a favorire lo sviluppo della biodiversità e creare condizioni favorevoli ai raccolti ed all’agricoltura in generale. Questo è un motivo in più che dovrebbe spingerci a preservare e proteggere queste costruzioni rurali che sono ormai un bene protetto, ma che rischia di scomparire a causa della scarsa manodopera specializzata e dell’avvento della tecnologia in ambito agricolo.
Questi esempi preziosi di architettura rurale, simboli di un Salento antico, di cui sono rimaste oggi solo poche tracce ci dimostrano come un tempo l’uomo e la natura vivessero in simbiosi e lasciano a noi uomini del presente un insegnamento molto importante: utilizzare le risorse naturali offerteci dalla terra, per creare ciò che più desideriamo, ricordandoci allo stesso tempo di rispettarla sempre!